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Le Compensazioni d'imposta nel modello F24 i Limiti imposti dal 2007 (ma manca ancora il regolamento attuativo)
Ultimo aggiornamento 12/10/2007
SPECIALISTA IN RICORSI AVVERSO CARTELLE ESATTORIALI, FERMI AMMINISTRATIVI, IPOTECHE, ACCERTAMENTI

I titolari di partita Iva - come previsto dall'art. 1 commi 30 e 31 della L. 27/12/2006 n.296 - si troveranno costretti a fare i conti con un nuovo obbligo, l'autorizzazione preventiva oltre un determinato tetto, che e' stato stabilito nella misura di 10.000€, ma tale limite a tenore letterale si riferisce a singola compensazione, mentre il ministero l'ha interpretato come limite annuale: ciò significa che, una volta raggiunti i 10mila euro anche con più operazioni tutte al di sotto di quella cifra il contribuente interessato dovrà chiedere l'autorizzazione.
Tenuto conto che, ad esempio, il versamento medio con F24 tramite banca è di poco più di 4.600 euro , è facile comprendere come già alla terza compensazione scatti lo stop   del Fisco, con l'obbligo di richiedere l'autorizzazione. Di qui in poi, ogni volta il contribuente dovrà chiedere una nuova autorizzazione.
L'alternativa, potrebbe essere quella di una richiesta unica per una cifra elevata con tutte le complicazioni del caso anche in termini di riporto ad anni successivi e di autorizzazioni già chieste e da richiedere.
Il no del Fisco
L'altro fronte è quello del silenzio assenso e del diniego all'utilizzo dei crediti d'imposta. Una volta inviata
la comunicazione almeno cinque giorni prima della compensazione, l'Agenzia avrebbe tre giorni per negare l'autorizzazione scaduti i quali si formerebbe il silenzio-assenso.
La Finanziaria nulla dice dei termini entro i quali le Entrate possono comunicare il loro diniego, ma allo stesso tempo sembrava lasciare intendere che una volta formatosi il silenzio-assenso il contribuente potesse compensare tranquillamente i suoi crediti. Del resto, dato che tutti i titolari di partita Iva sono obbligati al modello F24 online e quindi sono inseriti nella rete telematica del Fisco, tre giorni per incrociare i dati ed esprimere il proprio no alla compensazione sembravano più che sufficienti.

Questo provvedimento, l'ennesimo di dittatura di polizia tributaria, ha una falla non chiarita, quali sono i motivi di un eventuale provvedimento di diniego dell'autorizzazione e se questo provvedimento viene adottato  deve essere motivato adeguatamente come ogni atto amministrativo?

In cantiere il regolamento attuativo, che a breve dovrà essere varato ed entrerà in vigore dopo 30 giorni dalla pubblicazione, in barba allo statuto del contribuente che obbliga almeno 60 gg di vacatio legis, ma come al solito i nostri diritti vengono sempre calpestati.